“IO E NIENTE” di Teatro Gioco Vita a Parigi
In scena nella versione francese “MOI ET RIEN” a La Villette da oggi fino al 12 maggio nella sezione “Little Villette” per le famiglie e le scuole
È la terza Stagione che vede la presenza di Teatro Gioco Vita nel prestigioso centro culturale parigino: in precedenza ospitati “Circoluna” (2016/2017) e “Moun” (2017/2018)
Per la terza Stagione consecutiva le ombre di Teatro Gioco Vita sono protagoniste a La Villette a Parigi. In scena da stamane fino a domenica 12 maggio lo spettacolo “Io e Niente”, presentato nella versione francese “Moi et Rien”, programmato nella sezione “Little Villette” dedicata alle scuole e alle famiglie.
Creazione 2017 con la regia e le scene di Frabrizio Montecchi, è tratta da “Moi et Rien” di Kitty Crowther, illustratrice e autrice di origini anglo-svedesi che ha scritto e illustrato più di quaranta libri tradotti in tutto il mondo, ottenendo numerosi premi tra cui, nel 2010, il più prestigioso riconoscimento al mondo per la letteratura per l’infanzia, l’ALMA (Astrid Lindgren Memorial Award). Una storia intensa e commovente, per dire ai bambini che anche la debolezza e la fragilità possono essere trasformate in forza. In scena Valeria Barreca e Tiziano Ferrari, che recitano la versione francese del testo tradotta da Isabelle Detrez. Le sagome sono di Nicoletta Garioni (ispirate ai disegni della Crowther), le musiche di Paolo Codognola, i costumi di Tania Fedeli, il disegno luci di Davide Rigodanza, luci e fonica di Alberto Marvisi. Hanno collaborato alla creazione Vera Di Marco (assistente alla regia), Federica Ferrari (realizzazione sagome), Sergio Bernasani (realizzazione scene). Lo spettacolo è stato coprodotto nel 2017 dal centro di produzione teatrale piacentino diretto da Diego Maj con Segni New Generations Festival.
La presenza di Teatro Gioco Vita nei cartelloni de La Villette è ormai una costante dalla Stagione 2016/2017 quando il prestigioso centro culturale francese ha ospitato “Circoluna”. Nel 2017/2018 è stata la volta di “Moun”.
“Qui non c’è niente. Anzi, ci sono io. Niente e io. Niente si chiama Niente. Vive con me, intorno a me.” Così incomincia la storia di Lilà, una bambina che dopo aver perso la mamma e con il papà affranto dal lutto, si crea un amico immaginario, Niente. Assieme a Niente Lilà passa le sue giornate a fare niente. Ma Niente, al contrario di lei, è sempre di buonumore e risponde alla sua profonda indolenza con delicata e costruttiva positività. Al “non c’è niente da fare” di Lilà, Niente risponde che “dal niente si può fare tutto”.
Ed è proprio grazie a questo importante insegnamento che Lilà si convince, dopo una lunga resistenza, ad uscire dal suo isolamento e a piantare i semi di papavero blu dell’Himalaya che la mamma aveva conservato nel grande ripostiglio. Quelli di cui, dice la leggenda, un pettazzurro aveva tenuto i semi nel becco durante un lungo periodo di gelo, per paura che quel fiore sparisse per sempre e che poi aveva piantato nel giardino di una principessa…
La decisione di piantare i semi e di coltivare gli stupendi fiori blu preferiti dalla madre fino a ricreare il meraviglioso giardino di casa, consente a Lilà di attirare l’attenzione del padre e riguadagnare il suo amore. “La nostra primavera è stata bellissima. Papà è ridiventato il mio papà”, dice Lilà. Segno di quest’amore ritrovato è un regalo lasciato a Lilà dalla madre prima della sua morte e che il padre si decide finalmente a consegnargli. È una piccola scatola che contiene una sorpresa che tutto chiude e tutto spiega, anche l’amico immaginario. Il bizzarro amico di Lilà è proprio la testimonianza che anche dall’assenza, dalla mancanza, qualcosa di prezioso può nascere.
La versione francese “Moi et Rien” di “Io e Niente” ha debuttato nel febbraio 2018 al Festival “A pas contés” di Dijon.
Da allora lo spettacolo ha al suo attivo una lunga tournée in Francia, con un grande successo di pubblico e di critica.
«I temi di cui tratta “Io e Niente” – sono le parole del regista Fabrizio Montecchi – sono importanti, di quelli che solo fino a qualche anno fa si esitava a proporre al pubblico dei bambini. Ma non si può più negare che la dimensione emotiva, che può essere allo stesso tempo psicologica ed esistenziale, gioca un ruolo fondamentale nella loro crescita. Kitty Crowther si rivolge ai bambini sempre con un’estrema delicatezza, un profondo affetto e grande lealtà e onestà».
E così riesce a fare lo spettacolo, anche nei confronti del pubblico francese.
UFFICIO STAMPA: TEATRO GIOCO VITA, Ufficio stampa e comunicazione
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