“Tre per Te” ALTRI PERCORSI
ore 21
La scuola delle mogli è una commedia sapiente e di sorprendente maturità: vi si respirano un’amarezza e una modernità come solo negli ultimi testi Molière riuscirà a trovare. M’immagino una scena che è una piazza, come in una città ideale, con la sua prospettiva, la sua geometria, dove al centro vi è una casa girevole, al cui interno possiamo vedere una scala che porta a una camera che è anche una cella, una stanza delle torture. L’azione avviene nello spazio tra questa casa e un’altra, che non vediamo, appartenenti entrambe al protagonista, il quale si fregia di un doppio nome e di una doppia identità, come doppia è la sua natura.
Egli è uno spietato cinico ma anche un innamorato ossessivo, un indefesso fustigatore delle debolezze altrui come anche una fragilissima vittima del proprio gioco. Al centro una giovane donna cavia di un esperimento che solo una mente maschilista e misantropica poteva escogitare: è stata presa da bambina, orfana, e poi lasciata nell’ignoranza di tutto per poter essere la moglie ideale, vittima per non dire schiava, del futuro marito che la dominerà su tutti i piani, economici, culturali, psicologici. La natura, l’istinto, l’intelligenza del cuore renderanno però vano il piano penitenziale e aguzzino che si è tramato intorno a lei. (…) Una commedia alla Plauto che nasconde uno dei testi più moderni, contraddittori ed inquieti sul desiderio e sull’amore. Dove si dice che la natura dà maggiore felicità che non le regole sociali che gli uomini si sono dati. Dove il cuore senza saperlo insegna molto di più di qualsiasi scuola.
(Arturo Cirillo)
LA SCUOLA DELLE MOGLI
di Molière
traduzione Cesare Garboli
con Arturo Cirillo, Valentina Picello, Rosario Giglio, Marta Pizzigallo, Giacomo Vigentini
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
luci Camilla Piccioni
musiche Francesco De Melis
regia Arturo Cirillo
produzione Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale
durata 1h 35′ (atto unico)
foto Luca Del Pia
Teatro Municipale