Non saprei dire quando è iniziato. Semplicemente, a un certo punto non sono più riuscita a immaginare il futuro. Dove ti vedi tra cinque anni? E tra dieci?
Non mi vedo, non mi immagino. Completamente incapace di proiettarmi in un salotto, in una città, in un ruolo, in dei vestiti, meno che mai in un’idea.
O in una prospettiva. Questa per me è la manifestazione concreta della depressione. L’impossibilità di pensarmi in un luogo o in uno spazio.
Un’entità statica, con una naturale predisposizione alla malinconia e radici ben salde nel tessuto capitalista del nostro secolo, incastrata nella generazione dei meme, del black humor, dell’ironia feroce che si fa salvifica.
Still Alive riflette tutto ciò, esplorando le varie fasi che attraversa il corpo depresso, tra il rifiuto e l’accettazione di una condizione non solo personale ma umana. Senza mai dimenticare, citando Van Gogh, che “there is no blue without yellow and orange”, e questo è il mio tentativo di far emergere la luce. Sondando l’abisso, per poi risalire. Finché siamo qui. Finché siamo, appunto, ancora vivi.
STILL ALIVE
drammaturgia e regia Caterina Marino
con Caterina Marino e Lorenzo Bruno
aiuto regia Marco Fasciana
video creator Lorenzo Bruno
sound designer Luca Gaudenzi
con il sostegno di Florian Metateatro di Pescara e Teatro Due Mondi di Faenza
Segnalazione Speciale Premio Scenario 2021
durata: 1h
(ph Manuela Giusto)
Teatro Filodrammatici