“Salt’in Banco”
ore 9 e ore 10:45
Abu sotto il mare è il racconto di un bambino ivoriano e della manciata di ore che passa intorno e dentro ad una valigia rosa.
Lo spettacolo si ispira, con delicatezza e sensibilità, alla vicenda realmente accaduta nel 2015 ad Adou Ouattara, un bambino di otto anni la cui fotografia – ai raggi x, dentro una valigia passata alla dogana di Ceuta – ha fatto il giro del mondo. Lo spettacolo è la versione di quel bambino del viaggio che ha affrontato, di come lui immagina che siano andate le cose o di come sarebbero potute andare.
Partendo da questo fatto di cronaca dal finale felice – perché Adou si è finalmente ricongiunto alla famiglia – lo spettacolo diventa una storia d’avventura, una favola contemporanea con mostri sottomarini da affrontare e prove da superare. In particolare il protagonista, che nello spettacolo prende il nome di Abu, dovrà affrontare la propria paura – quella che si rivela essere il mostro peggiore: imparare a riconoscere le persone di cui si può fidare e armarsi di coraggio per urlare con forza agli adulti la propria dignità di bambino e di essere umano.
Il padre di Abu vive in Europa e, nel tentativo di farsi raggiungere dal figlio, è costretto a rivolgersi a un’organizzazione clandestina. Quest’ultima assolda una ragazza che ha il compito di contrabbandare Abu attraverso la dogana di Ceuta. Il ragazzo si aspetta di viaggiare comodamente in nave invece dovrà affrontare il viaggio dentro una valigia e racconta quello che vede da lì dentro. La tensione psicologica e la mancanza d’aria produrranno nel suo immaginario di bambino fantasie di un viaggio sottomarino a tratti spaventoso e a tratti emozionante.
Alla fine Abu potrà riabbracciare il babbo e fargli tutte le domande rimaste senza risposta durante il viaggio.
La scena si apre su uno scenario apparentemente minimale in cui sono visibili soltanto la maschera corporea dell’attore e la fioca luce emanata da una piccola torcia. Man mano che il racconto si sviluppa, dal buio emergono elementi di scena simbolici, carichi di misteri, luci, colori.
Con questo spettacolo, che si rivolge ai bambini a partire dai 7 anni, Accademia Perduta ha chiesto al performer Pietro Piva di realizzare un’operazione ambiziosa: utilizzare gli strumenti e i linguaggi del Teatro di Ricerca per parlare ai più piccoli con un approccio giocoso, sperimentale, arricchito di effetti sonori realizzati dal vivo con la loop station e la complicità del musicista Paolo Falasca, in cabina di regia. Attraverso un linguaggio fatto di sintesi e simboli precisi e perfettamente riconoscibili, Abu sotto il mare fa emergere vividamente sulla scena teatrale il profondo e intransigente senso di giustizia insito nei giovani e soprattutto nei bambini.
Lo spettacolo ha ricevuto la Menzione speciale al Premio Scenario Ustica 2017 con questa motivazione: L’artista è capace di farci percepire, con dolorosa ironia e sapiente uso della maschera corporea, il conflitto terribile di un bambino in fuga. Proprio per la delicatezza con cui riesce a trattare le visioni, i sogni e le speranze del piccolo Abu, Pietro Piva ci mostra la terribilità di ogni profugo, costretto a dimenticare il proprio mondo per avventurarsi, magari nascosto dentro una valigia rosa, verso l’ignoto.
Accademia Perduta/Romagna Teatri
ABU SOTTO IL MARE
di e con Pietro Piva
musiche Paolo Falasca
Menzione speciale Premio Scenario Ustica 2017
teatro d’attore ed effetti sonori dal vivo
da 7 a 14 anni
durata 1h
Teatro Filodrammatici