Ore 10:00
Rassegna: Salt’in banco
per tutti, da 10 anni – primarie, secondarie di 1° grado, superiori
Teatro La Ribalta – Kunst der Vielfalt
Un omaggio a Joseph Scicluna
Ali è il racconto di un incontro tra un giovane uomo qualunque, un po’ disilluso e pessimista, e un individuo con due ferite rosse sulle spalle, un angelo caduto che ha voglia di soffrire e di amare come fanno tutti gli esseri umani. La creatura, scesa dal cielo attraverso un palo della luce, chiede, interroga, vuole capire il perché di ogni cosa. È curioso e ingenuo come un bambino. Tra i due si stabilisce una rete di interrogativi reciproci, di curiosità, di conflitti che fanno scoprire all’angelo sentimenti e sensazioni mai provate prima. L’angelo e l’uomo si incontrano, si scontrano, lottano, si riconoscono a vicenda, si agguantano e si sfiorano in una danza della vita fino alla morte. Scoprendo ricordi seppelliti sotto mucchi di sassi, l’angelo mette a nudo la vita dell’uomo, i suoi dolori e le sue gioie. “Perché tocchi dove fa male?” Domanda l’uomo. La lotta fra i due diventa dura come un gioco. Un gioco crudele e poetico nel quale l’uomo scopre la sua unicità, il suo essere “storia” unica e irripetibile, mentre l’angelo dovrà scegliere fra essere tutto e niente o un’identità precisa, terrena rinunciando alla sua dimensione divina.
Io non ho storie
Non è possibile. Tutti ne hanno una! Tutti!
No, io non ho storie…no, no. Una ce l’ho. Una sola.
Questa. (Apre una valigia di piume)
E questa è la tua storia?
È la mia storia: cielo, aria, volare…
Mi piacerebbe essere come te: una sola valigia, leggera. Vorrei essere come te.
Abbiamo maestri illustri che ci hanno guidato: Rilke, con le sue Elegie Duinesi, Peter Handke e Wim Wenders con Il cielo sopra Berlino, L’angelo necessario di Wallace Stevens, i Semidei di James Stephens e l’Angelus Novus di Walter Benjamin.
Il Teatro la Ribalta – Kunst der Vielfalt è una compagnia teatrale professionale costituita da uomini e donne in situazione di handicap e non. I suoi attori non dissimulano in alcun modo la loro condizione, piuttosto vi fondano la ricerca di una identità artistica. Le capacità del tutto “speciali” degli attori e danzatori del Teatro la Ribalta – Kunst der Vielfalt, non intervengono a “mettere in forma” la comunicazione, ma costituiscono la natura della comunicazione stessa, sostanziandone possibilità e verità. Non c’è contenuto e contenitore, perché l’organicità della presenza è tale che fonde corpo e mente, intenzione e azione, risorse tecniche e contenuti personali. Questi attori e queste attrici non chiedono indulgenza e ci invitano a tenere la commozione a distanza; non rivendicano, nel loro agire sulla scena alcuna azione terapeutica, perché la terapia è costretta a fermarsi sulla soglia di un mistero che appartiene all’inesplicabilità dell’arte. Insignita del Premio Eolo 2015 per lo spettacolo H+G e dell’Eolo 2018 per Superabile quali migliori novità dell’anno nel settore teatro infanzia e gioventù. In entrambi i casi viene premiata la volontà del Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt di proporre al pubblico un teatro di qualità professionale che è la garanzia per una vera inclusione culturale e sociale, di ridare la parola agli esclusi, attraverso un atto culturale e politico qual è, nel primo senso del termine, il Teatro.
testo Gianluigi Gherzi, Remo Rostagno, Antonio Viganò
regia Antonio Viganò, assistente alla regia Paola Guerra
coreografie Julie Anne Stanzak (Tanztheater Wuppertal), con Michael Untertrifaller e Jason De Majo
ispirato allo spettacolo Ali del 1993 una coproduzione Le Grand Bleu e Teatro la Ribalta (premioETIstregagatto 1995)
una produzione Teatro la Ribalta – Kunst der Vielfalt, Lebenshilfe Südtirol
Teatro Filodrammatici