“Animateria Workshops 2022”
Quattro master di teatro di figura per artisti e formatori al Teatro Gioia da settembre a dicembre
5-16 settembre 2022 – LA TERZA DIMENSIONE DELL’OMBRA
Laboratorio sul teatro d’ombre tra bidimensionale e tridimensionale condotto da Nicoletta Garioni e Fabrizio Montecchi di Teatro Gioco Vita
13-19 ottobre 2022 – L’INVENTARIO ANIMATO
Master su attore, movimento, animazione riservato a formatori condotto da Claire Heggen della compagnia Théâtre du Mouvement / Francia
PROGETTO SPECIALE – Workshop riservato ai formatori
10-13 novembre 2022 – L’ATTORE E IL SUO DOPPIO
Laboratorio sui rapporti teatrali e attoriali tra parola, umano, artificiale condotto da Giulia Dall’Ongaro e Enrico Deotti della Compagnia Teatrino Giullare
8-11 dicembre 2022 – IL RESPIRO DEI FILI
Laboratorio sull’animazione / manipolazione delle marionette a filo condotto da Remo Di Filippo e Rhoda Lopez della Compagnia Di Filippo Marionette
Piacenza si conferma grazie a Teatro Gioco Vita luogo di formazione sul teatro di figura: quattro master sono in cantiere nel periodo settembre-dicembre 2022 come occasioni di aggiornamento per artisti e formatori.
Dal 2019 Teatro Gioco Vita concentra infatti parte delle proprie energie a Piacenza sul progetto di formazione professionale “Animateria”, corso per operatori esperti nelle tecniche e nei linguaggi del teatro di figura arrivato nel 2021 alla sua terza edizione. Nel 2022 l’offerta formativa si concretizza nella proposta “Animateria Workshops” con il coordinamento pedagogico di Fabrizio Montecchi: al Teatro Gioia quattro percorsi tra ombre, parole, movimento, animazione, marionette. Tra i docenti, i migliori artisti di teatro di figura a livello internazionale.
Si inizia dal 5 al 16 settembre con “LA TERZA DIMENSIONE DELL’OMBRA”, laboratorio sul teatro d’ombre tra bidimensionale e tridimensionale condotto da Nicoletta Garioni e Fabrizio Montecchi della compagnia d’ombre di Teatro Gioco Vita. Si tratta di un percorso di formazione sul teatro d’ombre contemporaneo di 70 ore che parte dall’indagine sulle tante possibilità espressive e comunicative dell’oggetto – sagoma, bidimensionale e tridimensionale. In quarant’anni di sperimentazioni, Teatro Gioco Vita ha elaborato nuove tecniche costruttive che hanno stabilito nuove relazioni con i dispositivi proiettivi e con i performer, creando nuovi linguaggi. Da queste esperienze si riparte, alla ricerca di oggetti/figure/sagome che aprano alla concezione di nuove “possibili” forme per il teatro d’ombre di domani.
Sarà poi la volta di un progetto speciale, inserito anche nel Festival di teatro contemporaneo “L’altra scena”: “L’INVENTARIO ANIMATO” in programma dal 13 al 19 ottobre, master di 42 ore su attore, movimento e animazione condotto da Claire Heggen della compagnia Théâtre du Mouvement (Francia).
Claire Heggen non ha bisogno di presentazioni: il suo lavoro artistico e pedagogico è conosciuto in tutto il mondo. In quanto formatrice ha sviluppato, in oltre quarant’anni, un’importante ricerca sull’attore/soggetto e sull’attore nel suo rapporto con l’oggetto, i materiali, la maschera e il burattino, che ne hanno fatto un riferimento imprescindibile, a livello internazionale, nel campo della pedagogia per il teatro di figura. Per questi motivi il Master da lei condotto, incentrato sulla trasmissione dei fondamentali del teatro di figura, è riservato a formatori professionisti. La restituzione finale del laboratorio, aperta al pubblico, è in programma al Teatro Gioia mercoledì 19 ottobre alle ore 21 nell’ambito del Festival “L’altra scena” (ingresso gratuito).
In novembre, dal 10 al 13, sarà la volta del progetto “L’ATTORE E IL SUO DOPPIO”, laboratorio sui rapporti teatrali e attoriali tra parola, umano, artificiale, condotto da Giulia Dall’Ongaro ed Enrico Deotti della Compagnia Teatrino Giullare. Un percorso di 25 ore su un frammento di drammaturgia contemporanea affiancando il lavoro sull’attore alla ricerca di soluzioni sceniche ed espressive originali, sperimentando commistioni di tecniche, barriere comunicative, artifici, maschere. Un lavoro vissuto in comune tra scrittura teatrale, composizione registica e scoperta delle proprie qualità vocali e corporee, alla ricerca dell’espressività attraverso i materiali e le tecniche utilizzate da Teatrino Giullare per la creazione degli spettacoli e messe a disposizione.
Chiude il ciclo “Animateria Workshops” 2022, dall’8 all’11 dicembre, “IL RESPIRO DEI FILI”, laboratorio sull’animazione / manipolazione delle marionette a filo a cura di Remo Di Filippo e Rhoda Lopez della Compagnia Di Filippo Marionette. Una marionetta non è altro che un corpo o un oggetto inanimato che si anima tramite fili. È infatti attraverso sottilissimi fili che l’animatore trasmette il respiro, e con esso la vita, alla marionetta. Per questo il percorso proposto, della durata di 25 ore, partirà dai fili come strumenti di congiunzione, di messa in relazione del manipolatore/animatore con il manipolato/animato. Si proporranno inoltre giochi ed esercizi di sperimentazione della figura del manipol-attore e su come questo possa intrattenere, con l’oggetto manipolato, nuove e inaspettate relazioni.
Il progetto di master di teatro di figura “Animateria Workshops” di Teatro Gioco Vita è inserito nel programma “InFormazione Teatrale” proposto con l’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
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UFFICIO STAMPA TEATRO GIOCO VITA, Ufficio stampa e comunicazione
Simona Rossi
tel. 0523.332613, 338.3531271 – ufficiostampa@teatrogiocovita.it
È di pochi giorni fa la firma di un accordo quadro tra la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e Teatro Gioco Vita con l’obiettivo di instaurare un rapporto non episodico di collaborazione nel quale le rispettive attività possano integrarsi e coordinarsi reciprocamente.
La Convenzione è stata sottoscritta dal vice-presidente della Galleria Ricci Oddi Eugenio Gazzola e dal presidente e direttore artistico di Teatro Gioco Vita Diego Maj. Era presente tra gli altri alla firma la direttrice della Ricci Oddi Lucia Pini.
Tra Galleria Ricci Oddi e Teatro Gioco Vita sono già intercorsi in passato rapporti di collaborazione per la realizzazione di singole iniziative artistiche. Ora l’obiettivo è di realizzare una collaborazione di più ampio respiro, sia per un migliore utilizzo delle risorse disponibili, sia per offrire un più ampio ventaglio di opportunità artistiche e di servizi alle proprie comunità di riferimento e alle realtà culturali e sociali del territorio, in cui le due istituzioni sono fortemente radicate.
La collaborazione potrà riguardare la coproduzione e distribuzione di manifestazioni ed eventi artistici e culturali; l’utilizzo reciproco degli spazi delle singole parti (ad esempio sale e giardino della Ricci Oddi, Teatro Filodrammatici e Teatro Gioia di Teatro Gioco Vita, compatibilmente con le programmazioni delle parti e attraverso specifici accordi); la produzione di iniziative ed eventi per le scuole e/o le famiglie; la realizzazione di progetti ed eventi cofinanziati, anche attraverso i programmi dell’Unione Europea o il reperimento di altre risorse.
«L’accordo con Teatro Gioco Vita – sono le parole di Eugenio Gazzola, vice-presidente della Galleria Ricci Oddi – si configura come un accordo di lavoro che mira ad ampliare l’attività della Galleria verso linguaggi imprevisti come quello teatrale. Il fine è sempre quello di promuovere lo studio di alcuni momenti cruciali della modernità tra Otto e Novecento attraverso l’arte e la tradizione dell’arte italiana ed europea».
«Con questa nuova convenzione con la Galleria Ricci Oddi – spiega Diego Maj – Teatro Gioco Vita prosegue il suo progetto di partecipazione a reti e partenariati, condividendo con altre realtà culturali visioni operative ed esperienze, obiettivi artistici e culturali, strategie promozionali. A livello locale questo accordo quadro assume un ulteriore significato: va a consolidare l’idea di uno spazio urbano – culturale e geografico allo stesso tempo – che lega all’insegna di un rapporto sinergico pubblico-privato strutture vicine, come Conservatorio Nicolini, Galleria Ricci Oddi, Teatro Gioco Vita, Teatro Municipale, Teatro Filodrammatici, Spazio XNL, andando a creare una sorta di cittadella della cultura in grado di dare un valore aggiunto alla progettualità delle varie parti, oltre che permettere un’ottimizzazione delle risorse. Inoltre questo accordo vuole testimoniare alla città e al territorio che si sta davvero lavorando insieme per creare un vero sistema culturale piacentino».
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Successo alla “prima” di oggi pomeriggio, domani mattina si replica
Tempo di tournée all’estero per Teatro Gioco Vita: lo spettacolo “Ranocchio” è ospite in Svezia al Festival “Pop Up Puppets” di Stoccolma organizzato dal Marionetteatern, con rappresentazioni oggi pomeriggio, 18 agosto (ed è stato un grande successo), e domani mattina (19 agosto) al Kulturhuset Stadsteatern. Una trasferta estera organizzata con il sostegno di Ater Fondazione.
“Ranocchio” è una delle produzioni di Teatro Gioco Vita per la prima infanzia che ha riscosso maggiore successo in Italia e all’estero (con tournée in Spagna, Francia, Slovenia, Svizzera, Olanda, Germania e Israele), dove è stata rappresentata oltre che in italiano, in francese e spagnolo.
La versione attualmente in distribuzione è frutto di un riallestimento realizzato nel 2019 che ha debuttato a Mantova alla vetrina internazionale Segni New Generations Festival e vede in scena Deniz Azhar Azari e Tiziano Ferrari con Rossella Corna alle luci e fonica. La regia è di Fabrizio Montecchi, che ha firmato anche l’adattamento teatrale con Nicola Lusuardi, e le scene di Nicoletta Garioni. Le sagome sono di Federica Ferrari (tratte dai disegni di Max Velthuijs), le musiche di Michele Fedrigotti, i costumi di Sara Bartesaghi Gallo.
In questi giorni a Stoccolma in occasione del Festival internazionale “Pop Up Puppets” oltre agli attori Deniz Azhar Azari e Tiziano Ferrari e alla tecnica Rossella Corna impegnati nella messa in scena dello spettacolo, il regista Fabrizio Montecchi con Helena Tirén dell’ufficio distribuzione spettacoli.
“Ranocchio” una creazione di Teatro Gioco Vita tra le più longeve. Una prima versione, debuttata nel 2009, ha circuitato fino alla stagione 2013/2014 e ha visto alternarsi in scena gli attori Laura Dell’Albani, Marco Ferro, Valeria Sacco e Domenico Sannino e i tecnici Anna Adorno e Maddalena Maj. Dal 2016 le avventure di Ranocchio e dei suoi amici sono state rappresentate sulle scene dei teatri polacchi: il Teatr Animacji di Poznan in Polonia, una delle istituzioni culturali del paese più prestigiose, specializzata nel teatro di figura, ha riallestito infatti lo spettacolo in collaborazione con Teatro Gioco Vita. “Żabka” nella versione polacca fino al dicembre 2018 è stato rappresentato più di cento volte ed è stato visto da oltre 6 mila spettatori, partecipando tra l’altro a festival e vetrine nazionali. In Polonia ha vinto i premi per “miglior gioco di squadra” e “migliore animazione” al 37° Meeting teatrale di Varsavia (aprile 2018), mentre al 21° Festival internazionale di teatro per l’infanzia e la gioventù, sempre nella capitale polacca, è stato premiato “per la forma e l’incredibile atmosfera” e un riconoscimento è andato anche ai creatori dello spettacolo.
Candido e ingenuo, Ranocchio guarda il mondo con gli occhi sempre aperti, anzi, spalancati. Tutto intorno a sé lo sorprende, lo riempie di stupore, lo incuriosisce. Ranocchio ha tanti amici: Anatra, una dolce e amorevole compagna di giochi; Porcellino, un placido amante della casa e della buona cucina; Lepre, un intellettuale che ha sempre una risposta a tutto e Topo, un avventuriero tanto intraprendente quanto generoso. Insieme affrontano le grandi domande che i piccoli drammi di ogni giorno pongono loro. A tutti questi dilemmi esistenziali Ranocchio e i suoi amici riescono sempre a trovare una risposta positiva. Queste piccole storie dal cuore grande sono tratte dai libri illustrati di Max Velthuijs, uno dei più celebrati autori e illustratori per l’infanzia al mondo. Le sue figure e le sue parole sono state staccate dal loro contesto originario per farle vivere sullo schermo del teatro d’ombre, trasformate con leggerezza e poesia in delicate storie animate.
Piacenza, 18 agosto 2022
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Sono appena arrivate fresche di stampa le copie del numero 29 di “TeatroMagazine”, il periodico di informazione della Stagione di Prosa, con tutta la programmazione 2022/2023 di Prosa, Altri Percorsi e Teatro Danza e le anticipazioni del Festival di teatro contemporaneo “L’altra scena”. Da domani saremo al lavoro per preparare una massiccia spedizione, com’è ormai consuetudine nel mese di luglio.
Qui il pdf da scaricare
Se preferite la copia cartacea e non avete lasciato il vostro indirizzo a Teatro Gioco Vita, potete passare a ritirarla in Via San Siro 9. Altrimenti scriveteci e lasciate il vostro indirizzo, appena possibile ve la invieremo.
In ogni caso, buona estate e arrivederci a settembre per la campagna abbonamenti 2022/2023.

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Associazione Amici del Teatro Gioco Vita
Editoriale Libertà, Anpas Comitato di Piacenza, Pubblica Assistenza Croce Bianca Piacenza
STAY WITH UKRAINE Concerto lirico benefico al Teatro Filodrammatici di Piacenza nel maggio scorso
IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE AMICI DEL TEATRO GIOCO VITA STEFANO PARETI HA CONSEGNATO LA DONAZIONE PER LA RACCOLTA FONDI PRO UCRAINA PROMOSSA DA LIBERTÀ E ANPAS
Una donazione di 1.200 euro per la raccolta fondi pro Ucraina promossa da Libertà e Anpas. Arriva dal concerto lirico organizzato il 30 maggio scorso dall’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita per raccogliere fondi a favore della popolazione e dei profughi dell’Ucraina. La serata al Teatro Filodrammatici di Piacenza aveva visto la collaborazione di Editoriale Libertà e Pubblica Assistenza Croce Bianca Piacenza con Anpas Comitato provinciale di Piacenza, il patrocinio di Amici della Lirica e Tampa Lirica e il sostegno di Copromet, Filtrotecnica Italiana, Italtherm, R&T Assicurazioni e Grande Albergo Roma.
Protagonisti d’eccezione Vladimir Stoyanov (baritono), Svitlana Kalinichenko (soprano), Luca Bodini (tenore).
Con loro i Cantanti dell’Accademia di Canto Lirico di Nadya Petrenko (le soprano Ella Warkaba, Beatrice Greggio, Kseniia Overko, Tetiana Petriv, Maria Clara Maiztegui, Cortalie Destrijcker, Tsakane Maswanganyi, con Nadya Petrenko mezzosoprano). Si era esibito inoltre il Coro Ponchielli-Vertova di Cremona, con Patrizia Bernelich maestro del coro e pianista. Una serata all’insegna della musica, del bel canto e della solidarietà molto apprezzata dal pubblico piacentino, e non solo.
Ieri nel Museo della Stampa di “Libertà” il presidente dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita Stefano Pareti ha consegnato la donazione (rappresentata simbolicamente da un “assegno gigante” da 1.200 euro al vicepresidente di Editoriale Libertà e presidente del della Pubblica Assistenza Croce Bianca Alessandro Miglioli e al presidente di Anpas Paolo Rebecchi. Presente il direttore artistico di Teatro Gioco Vita Diego Maj.
Piacenza, 14 luglio 2022
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Al Teatro Gioia operatori di scuole e corsi di formazione professionale da Italia, Francia, Belgio, Slovenia, Grecia e Spagna
Meeting organizzato nell’ambito del progetto europeo EVOC – Experimenting VOCational training for puppeteers finanziato nel programma Erasmus+
A Piacenza incontro internazionale sulla formazione nel teatro di figura che ha visto convergere in città lunedì 11 luglio operatori oltre che dall’Italia da Francia, Belgio, Slovenia, Grecia e Spagna. Un focus pedagogico, che terminerà domani giovedì 14 luglio, organizzato da Teatro Gioco Vita e i cui lavori si sono concentrati al Teatro Gioia nelle giornate di ieri, martedì 12, e di oggi, mercoledì 13 luglio. Si tratta di una delle azioni del progetto EVOC – Experimenting VOCational training for puppeteers finanziato nell’ambito del programma Erasmus+ e guidato da Le Tas de Sable – Ches Panses Verte (Francia) in collaborazione con il Centre de la Marionnette de la Federation Wallonie-Bruxelles (Belgio), Ljubljana Puppet Theatre (Slovenia), Synkoino Cooperative (Grecia), Teatro Gioco Vita (Italia), Topic (Spagna) e Unima (Union Internationale de la Marionnette). Un progetto di cooperazione sulla formazione professionale continua nel campo delle arti del teatro di figura che si articola su tre ambiti: la sperimentazione di nuovi dispositivi di formazione continua per artisti del teatro di figura; lo sviluppo di una riflessione sulla strutturazione professionale del campo delle arti del teatro di figura; la messa in evidenza dei legami tra formazione e inserimento nella vita professionale. EVOC è in sintesi concepito come “luogo” dove si riflette su questo particolare momento di congiunzione tra formazione e inserimento professionale nella vita degli artisti del teatro di figura.
Una decina i partecipanti in presenza al meeting a Piacenza, per il quale sono stati realizzati anche collegamenti a distanza di altri docenti e responsabili pedagogici di corsi di formazione nel teatro di figura dai paesi coinvolti nel progetto.
Dopo una visita agli spazi di Teatro Gioco Vita (Teatro Filodrammatici, Teatro Municipale, Spazio Luzzati e Teatro Gioia) e un incontro con il direttore artistico Diego Maj, il direttore di produzione Jacopo Maj e tutto lo staff del Centro di produzione teatrale piacentino, gli operatori si sono confrontati sull’andamento della sezione di EVOC dedicata a due laboratori rivolti a quattordici giovani artisti europei di teatro di figura: un bilancio del primo workshop condotto da Sylvie Baillon (Francia) e Stathis Markopoulos (Grecia), in programma a Saloniccco dal 4 al 10 luglio, e la progettazione di un secondo laboratorio previsto dal 5 al 10 ottobre a Lubiana (Slovenia) e condotto dalla slovena Martina Mauric Lazar e dall’italiano Fabrizio Montecchi.
I lavori al Teatro Gioia sono entrati nel vivo nella giornata di oggi, mercoledì 13 luglio, con un incontro con alcuni docenti del corso di formazione professionale di Teatro Gioco Vita “Animateria”: Alessandra Amicarelli, Valeria Sacco, Marco Ferro e Nadia Milani. Nel pomeriggio una seconda sessione a cui parteciperanno formatori e responsabili pedagogici di scuole di teatro di figura: Mina Trapp dalla Spagna, Pierre Blaise del Théâtre aux Mains Nues, Greta Bruggeman di Arketal, Joelle Nouges e Giorgio Pupella di Odradek dalla Francia, Stefano Giunchi di Atelier delle figure dall’Italia, Alessandra Amicarelli della Commissione sulla formazione professionale di Unima, Nikos Tombros ed Eleni Panayotou di Antamapantahou marionnette theatre in Grecia e gli sloveni Nika Bezeljak e Katja Povše.
La giornata si sta svolgendo quindi in due tappe attorno a un unico tema: la sperimentazione di nuove formazioni trasversale e transnazionale in Europa. Occasione di scambio con operatori italiani che realizzano progetti di formazione professionale nel campo delle arti figurative e al di fuori della formazione iniziale o istituzionale e successivamente uno scambio con operatori di altri paesi europei che non partecipano al progetto EVOC ma curano nei rispettivi paesi progetti di formazione professionale.
A coordinare i lavori dal punto di vista organizzativo per Teatro Gioco Vita durante le giornate di EVOC a Piacenza, Fabrizio Montecchi e Helena Tirèn, direzione tecnica Maddalena Maj.
Piacenza, 13 luglio 2022
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Piacenza _ Santa Chiara (Stradone Farnese)
TEATRO in SANTA CHIARA
giovedì 7 luglio – ore 21.30
Rimbamband
RIMBAMBAND SHOW
Atteso appuntamento a Piacenza con la Rimbamband, il celebre gruppo comico e teatral-musicale pugliese formato da Raffaello Tullo, Renato Ciardo, Vittorio Bruno, Francesco Pagliarulo, Nicolò Pantaleo. Sarà nello spazio all’aperto di Santa Chiara, sullo Stradone Farnese, giovedì 7 luglio alle ore 21.30 con “Rimbamband Show”, spettacolo che chiude la rassegna estiva di Teatro Gioco Vita “Teatro in Santa Chiara”, direzione artistica di Diego Maj, organizzata grazie alla Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Si tratta di un gradito e atteso ritorno a Piacenza dei cinque musicisto che il centro di produzione diretto da Diego Maj aveva portato per la prima volta nella nostra città nel 2019 al Teatro Municipale. E sono ancora loro… sono ritornati: il sassofonista avanzo di balera, rubato alla banda di paese, il contrabbassista stralunato, il pianista virtuoso, il batterista rompiscatole, il capobanda, ormai sempre più esaurito. La Rimbamband: Raffaello Tullo (voce, percussioni), Renato Ciardo (batteria), Nicolò Pantaleo (Sax, bombardino, tromba), Vittorio Bruno (contrabbasso), Francesco Pagliarulo (pianoforte).
I nostri cinque suonatori sognatori continuano a giocare con le canzoni, con le note, i rumori, i suoni, gli strumenti, l’immaginazione, il corpo, le parole e la loro genuina follia.
Un vero tour de force della comicità, nel quale il pubblico sarà in balìa di questi cinque straordinari musicisti un po’ suonati, che incantano, creano, illudono, emozionano, demistificano, provocano… giocano.
Allo spegnersi delle luci, come per magia, il reale si farà surreale, l’impossibile diventerà possibile, il possibile improbabile. Verremo travolti dall’irresistibile mix di musica, mimo, clown, tip tap, teatro di figura, rumorismo, fantasia teatrale, parodie. Il tutto shakerato con un ritmo comico incalzante e servito con energia travolgente.
Così, dopo lo spettacolo, chi passerà davanti al teatro vedrà uscire persone con una luce diversa negli occhi, lo sguardo di chi ha ritrovato qualcosa che aveva smarrito da tempo: l’incanto di rincontrare il nostro fanciullo perduto. Uno spettacolo leggero, ma allo stesso tempo creativo, ben costruito e gradevole. Un turbillon incontenibile di suoni e parole che non sono la mera somma dei singoli sketch ma hanno un filo logico drammaturgico. Ci sarà ancora una volta da rimanere affascinati dalla capacità tecnica di questi incredibili musicisti.
Piacenza – Santa Chiara (Stradone Farnese 11)
Giovedì 7 luglio 2022 ore 21.30 – TEATRO in SANTA CHIARA
Rimbamband
RIMBAMBAND SHOW
con la Rimbamband: Raffaello Tullo (voce, percussioni), Renato Ciardo (batteria), Nicolò Pantaleo (Sax, bombardino, tromba), Vittorio Bruno (contrabbasso), Francesco Pagliarulo (pianoforte)
costumi Lucrezia Tritone
produzione Agidi
Informazioni, prenotazioni e biglietteria
RIMBAMBAND SHOW
Biglietti: euro 25 (intero), euro 20 (ridotto), euro 15 (under 18)
Biglietteria Teatro Gioco Vita – Via San Siro 9 – tel. 0523.315578 – biglietteria@teatrogiocovita.it
Orari di apertura: dal martedì al venerdì ore 10-13.
Il giorno dello spettacolo il servizio è attivo anche in Santa Chiara a partire dalle ore 19.30 (tel. 337 1059268).
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LA SCHEDA DELLO SPETTACOLO
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Lo spettacolo/evento coprodotto con Teatro Gioco Vita oggi a Bleiburg in Carinzia alla “Lange Nacht des tanzes” organizzata dal CCB Center for Choreography Bleiburg/Pliberk
Metti una notte d’estate interamente dedicata alla danza in una cittadina della Carinzia: Bleiburg (Pliberk in sloveno, dato che siamo in Austria ma si tratta di un comune bilingue). E nel ricco programma dedicato alla coreografia contemporanea figura una creazione nata a Piacenza: Riccardo Buscarini e Teatro Gioco Vita con “Io vorrei che questo ballo non finisse mai”.
La data è quella di oggi, 1° luglio, quando grazie al CCB Center for Choreography Bleiburg/Pliberk si terrà la “Lange Nacht des tanzes Bleiburg!” / “Dolga Noč plesa v Pliberku!” con oltre una decina di spettacoli di danza di quasi trenta artisti provenienti da dieci paesi diversi.
Unica presenza italiana, il coreografo piacentino Riccardo Buscarini, reduce dal recente debutto di “Requiem for Juliet”, la sua versione di “Romeo e Giulietta” di W. Shakespeare per ZfinMalta, la Compagnia Nazionale di Danza di Malta, è una delle figure sicuramente più interessanti della danza contemporanea. “Io vorrei che questo ballo non finisse mai” è una creazione realizzata nel 2018 grazie a Teatro Gioco Vita, presentata per la prima volta al Teatro Gioia di Piacenza nel cartellone di Teatro Danza curato da Roberto De Lellis. Un progetto produttivo nato per la richiesta di chiudere la sezione dedicata alla danza contemporanea della Stagione di Prosa “Tre per Te” 2017/18 del Teatro Municipale con un evento che specificamente contenesse il cinema, la danza e il coinvolgimento fisico del pubblico. Richiesta che Buscarini ha realizzato pensando a una festa dedicata al grande cinema italiano che potesse esserne uno scanzonato e, allo stesso tempo, teso tributo denso di desiderio e nostalgia.
Da allora lo spettacolo/evento è stato rappresentato in Italia e all’estero, con tappe a Milano al PimOff e allo Spazio No’hma e in Inghilterra al festival “Ageless” di Leeds.
In “Io vorrei che questo ballo non finisse mai” il monologo di un attore/cantante che racconta dell’attrazione per una persona incontrata durante una festa estiva viene “contrappuntato” dalla proiezione di scene di ballo da film di Luchino Visconti, Federico Fellini, Vittorio De Sica, Dino Risi e altri. Ogni scena descrive un genere di ballo diverso – tango, mambo, rock ‘n roll, twist, valzer – i cui movimenti vengono insegnati dai performer allo spettatore, che diventa protagonista di un folle ballo sociale. Lo spettacolo non finisce, ma si tramuta in una festa in cui uno speciale dj-set vintage, con interventi canori, accompagna il pubblico a muoversi senza sosta. Rievocando l’immaginario della balera, lo spettacolo avvolge il pubblico e lo accompagna in un molteplice gioco di citazioni, rimandi e immedesimazione tra immagine in movimento, danzatore, suono, parola e spettatore.
Riccardo Buscarini, interprete con Sabrina Fontanella, firma la direzione artistica, i testi e la regia. Le luci e le proiezioni sono di Alessandro Gelmini, i costumi di Vincenzo Verdesca.
A Piacenza rivedremo “Io vorrei che questo ballo non finisse mai” in ottobre, quando sarà in scena per il Festival di teatro contemporaneo “L’altra scena” sabato 8 alle ore 21 al Teatro Filodrammatici dove, nella platea libera dalle poltrone, il pubblico potrà partecipare alle più famose scene di ballo della storia del cinema.
(foto Alessandro Bonadè)
Io vorrei che questo ballo non finisse mai
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Debutto al Festival “Colpi di scena” il 30 giugno al Teatro Diego Fabbri di Forlì
L’allestimento all’Officina delle Ombre, ultima fase di prove al Teatro Filodrammatici
Lo spettacolo è dedicato a un pubblico dai 12 anni e rivolto anche alla programmazione serale
Per Teatro Gioco Vita una nuova creazione rivolta ai giovani e agli adulti, dedicata a un pubblico dai 12 anni e rivolta anche alla programmazione serale. Si tratta di “Cassandra”, un progetto artistico che, partendo dalle parole di Amelia Rosselli “…per questo mio fragilissimo pensare”, vuole andare il più vicino possibile a Cassandra e alle sue inquietudini, al ruolo di “allucinato profeta” che il mito le ha assegnato, alla ricerca della sua profonda umanità e fragilità.
Lo spettacolo – “perché non vedono il mondo intorno a noi crollare” il sottotitolo – debutterà al Festival “Colpi di scena” di Accademia Perduta/Romagna Teatri il 30 giugno, quando sarà in scena alle ore 18.30 al Teatro Diego Fabbri di Forlì.
L’allestimento, che si è articolato in varie fasi nei mesi scorsi, si è svolto principalmente all’Officina delle Ombre mentre da venerdì 24 giugno la fase finale delle prove è prevista al Teatro Filodrammatici.
“Cassandra” è un progetto di Enrica Carini e Fabrizio Montecchi. La prima ha curato il testo, mentre Montecchi firma la regia e le scene. Protagoniste due attrici, Letizia Bravi e Barbara Eforo, entrambe narratrici, interpreti delle due protagoniste, Cassandra e Arisbe, e animatrici dei loro doppi in ombra. I disegni e le sagome sono di Nicoletta Garioni, le musiche di Paolo Codognola, i costumi di Tania Fedeli, le luci di Anna Adorno.
Cassandra è un’adolescente. Scrive poesie, non conosce altro modo per esternare il dolore che prova verso ciò che vede accaderle intorno. Non vuole assumere su di sé la responsabilità del dire perché vorrebbe essere solo come gli altri ma dentro di lei sa che questo non è possibile. Decide allora, consigliata da Arisbe, di fare l’unica cosa che può fare: dire agli uomini quello che non vogliono vedere. Nel farlo Cassandra è sempre più temuta e odiata da tutti, inascoltata perfino dalla sua stessa famiglia. È sola, vacilla, le parole le muoiono in gola; tocca allora all’anziana donna richiamarla al suo destino: “Sei viva, la tua voce è viva e deve continuare a risuonare”.
«Non siamo certo i primi a rimanere folgorati, e nello stesso tempo turbati, dal personaggio di Cassandra. – spiegano Enrica Carini e Fabrizio Montecchi – Ogni volta che una civiltà mette in pericolo la propria esistenza, come noi oggi, Cassandra riemerge dalle pieghe del mito e ci lascia attoniti davanti alle apocalittiche accuse che ci rivolge. Eppure, nonostante l’inquietudine che le sue parole ci provocano, Cassandra appare sempre lontana, difficile da credere fino in fondo, chiusa nel ruolo di allucinato profeta che il mito le ha assegnato. Per questo, nel nostro Cassandra, abbiamo cercato di portarla il più possibile vicino a noi: perché Cassandra è umana, presente e viva come noi e come noi abitata dall’incertezza e desiderosa di speranza. Cassandra non ha straordinarie capacità predittive, non vede nel futuro come un indovino ma, per quel suo umanissimo e fragilissimo pensare, riesce a vedere quanto basta nel presente. Per questo, nel nostro Cassandra, colei che richiama l’intera umanità a fare ogni cosa possibile perché la sua civiltà possa sopravvivere non è la giovane che vaticina sulle mura di una Troia assediata dal nemico ma una ragazza, forse a noi contemporanea, che non può assistere al devastante processo di estinzione in atto senza assumersi il ruolo di “testimone”. È nella lunga sequenza di catastrofi senza fine a cui assiste che Cassandra vede un futuro senza speranza e vede che questo è il frutto delle folli azioni di quella specie umana a cui lei stessa sente di appartenere e che sente di amare. “Perché non vedono il mondo intorno a noi crollare?”, si domanda allibita Cassandra. E nel farlo si rivolge a tutti noi e ci incita a essere, come lei, testimoni, perché la cosa più importante è essere umani, sperare e avere cura dell’esistenza che dalle ceneri torna a germogliare, in ogni lingua, in ogni luogo, fino alla fine».
Le due attrici in scena, narratrici, intrepreti e animatrici d’ombre allo stesso tempo, condurranno il pubblico in un tempo oltre la Storia, sospeso tra passato e futuro, dove Cassandra e Arisbe hanno l’identità scenica di figure d’ombra. Sono loro che accompagneranno gli spettatori in un tempo altro, fatto di “visioni” composte da evocative ombre ancestrali che arrivano dal profondo e che si fondono con immagini video di una realtà crudelmente attuale. Saranno infine sempre loro a riportarli nel presente, in quella sala di teatro in cui si consuma il necessario atto del dire e del testimoniare.
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UFFICIO STAMPA TEATRO GIOCO VITA, Ufficio stampa e comunicazione
Simona Rossi
tel. 0523.332613, 338.3531271 – ufficiostampa@teatrogiocovita.it
Per la Scuola dell’infanzia “Sacro Cuore” i “Racconti a scuola” di Teatro Gioco Vita a cura di Barbara Eforo
nel salone polivalente dell’oratorio di Brembio
Mattinata di teatro per i bambini e le bambine della Scuola dell’infanzia “Sacro Cuore” di Brembio con i “Racconti a scuola” di Teatro Gioco Vita, a cura di Barbara Eforo. Una proposta inserita nella sezione “A scuola” della Rassegna di teatro scuola “Salt’in banco” 2021/2022 proposta dal centro di produzione teatrale diretto da Diego Maj con Fondazione Teatri di Piacenza, la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, stagione curata da Simona Rossi.
Nel salone polivalente dell’oratorio di Brembio, l’attrice e narratrice ha proposto la lettura animata di tre testi di letteratura per l’infanzia: “Jim Bottone e il piccolo gigante” di Michael Ende, “Beeelinda fuori dal gregge” di Manuela Savi e “Il mondo di Maja” di Sven Nordqvist.
E così i bambini e le bambine della scuola dell’infanzia di Brembio hanno ascoltato le avventure di Jim, Lucas ed Emma che mentre attraversano il deserto vedono una strana cosa all’orizzonte, un gigante che si avvicina. E man mano che la distanza si riduce, il gigante si rimpicciolisce.
E ancora, il racconto della pecora Beeelinda che, stanca di compagne noiose e di starsene con la testa bassa e la bocca piena, un giorno decide di cambiare vita e uscire dal gregge. Quindi si trasferisce su un melo, affronta le tempeste invernali e, in primavera, spicca il volo per raggiungere le pecore-nuvole.
Infine la storia “fuori di testa” di Maya, che doveva uscire a giocare e invece non c’è più. Perché lei scompare sempre e poi bisogna andare a cercarla, di qua e di là, di su e di giù.
Barbara Eforo, piacentina modenese di nascita, è attrice e insegnante. Laureta in Lingue e Letterature orientali, si è formata con Chiara Guidi (Societas Raffaello Sanzio), il gruppo di ricerca teatrale Opera di Vincenzo Schino, il Teatro Stabile del Veneto, Naira Gonzales dell’Odin Teatret e con attori e insegnanti del Teatro Stabile di Genova (Valerio Binasco, Massimo Mesciulam, Fabrizio Contri). Ha all’attivo esperienze nella ricerca e nel teatro per ragazzi, dove ha lavorato come attrice e realizzato spettacoli, performance, letture e installazioni teatrali. Voce per gli audiolibri de Il Narratore, negli anni Duemila è stata co-protagonista nella trasmissione televisiva L’Albero Azzurro. Ha curato laboratori teatrali per bambini, giovani e donne migranti e da quest’anno Teatro Gioco Vita le ha affidato progetti laboratoriali ed educational.
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